È risaputo che i social media non solo ci aiutano a connetterci con le persone e a sapere cosa sta succedendo giorno per giorno, ma ci permettono anche di imparare e istruirci su vari argomenti in modo istantaneo e diretto. Ad esempio, partecipare a un “live” di un museo che fa un tour della sua collezione d’arte.
Nel mondo delle arti visive, anche la digitalizzazione ha avuto un impatto, poiché la proliferazione di questi strumenti ha facilitato l’accesso ad artisti ed esposizioni che prima, a causa della posizione geografica, erano fuori dal nostro radar. L’accesso non è stato solo unidirezionale da parte del pubblico al sistema delle arti visive, ma anche all’interno di esso, gli agenti artistici, e in particolare gli artisti, hanno visto come la presenza sui social media sia diventata imprescindibile per le loro carriere artistiche.
Ma è sufficiente fare delle pubblicazioni per raggiungere i nostri obiettivi di diffusione e istruzione?
Ovviamente no. Ecco perché è essenziale avere un team specializzato nella comunicazione, dove i ruoli siano ben definiti. Oggi parleremo del Content Manager: Un profilo specializzato che si adatta alla strategia di comunicazione dell’organizzazione e la applica sulle diverse piattaforme. In parole semplici, deve avere una grande padronanza dello storytelling e, naturalmente, la capacità creativa di proporre temi interessanti, rilevanti e di tendenza.
Attenzione, questo non è lo stesso ruolo che quello del Community Manager, che si occupa delle relazioni e dei legami della comunità che si crea attorno all’azienda.
Perché è importante un Content Manager nel mondo creativo?
La risposta è semplice: permette di raggiungere più persone e di vivere la cultura in un modo nuovo, accessibile e democratico. Ad esempio, il Museo del Prado ha ampliato la sua presenza digitale durante la pandemia, offrendo tour virtuali ed eventi live tramite i suoi canali social. Il Content Manager ha svolto un ruolo chiave curando contenuti che non solo hanno mostrato opere iconiche, ma hanno anche offerto conferenze con esperti e attività interattive per mantenere il pubblico coinvolto. Lo stesso è accaduto con alcuni artisti che hanno realizzato video in diretta dai loro studi, creando un nuovo modo di fare le “visite in studio”.
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Foto di Florian Klauer su Unsplash.